Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I mariti

224840
Torelli, Achille 50 occorrenze
  • 1926
  • Francesco Giannini e Figli
  • Napoli
  • teatro - commedia
  • UNICT
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I mariti

- Già, mio cugino... Ma non ha potuto salire da voi, perchè alle tre doveva andare, con gli altri ufficiali del Reggimento, ad augurare il buon

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I mariti

Ma quella lettera di Sofia è la più bella prova del suo candore...

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I mariti

Una cardenia all'occhiello del suo vestito! E c'era una cardenia sulla toletta di mia moglie! C'è, c'è intelligenza tra loro! E quella che egli porta

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I mariti

- Alfredo, il puzzo del sigaro mi dà noia.

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I mariti

Bella serata che si prepara! Non c'è giorno più stupido del Capodanno! Già per me tutti i giorni sono il principio di un anno e la fine di un altro.

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I mariti

- Io non credo ci sia stato al mondo un tempo più prosaico, più volgarmente prosaico del presente, in cui si fuma tanto...

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I mariti

(Nell'andar via, appoggiandosi al braccio del Duca)

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I mariti

venti anni il suo appartamento, i suoi cavalli... L'altezza del nome, sfido io! Il decoro della casa... Poi l'abbiamo lasciato troppo libero, e l'esempio

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I mariti

A CASTELLETTO Sala con suppellettili del Settecento. Alle pareti ritratti di antenati. Terrazza chiusa nel fondo. Caminetto e porta d'entrata comune

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I mariti

- Vi ringrazio tanto di quel condizionale. Ma ecco... debbo andare alla villa del povero Gioiosi, per farvi apporre i suggelli: sono dieci miglia di

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I mariti

- Un certo Virgilio. Intanto... La venuta del Barone...

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I mariti

- A quanto veggo, stamane hai la smania del latino, del francese, di tutte le lingue! O sai che t'ho da dire?

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I mariti

(Saluta e va via appoggiandosi al braccio del Barone e andando come ad un supplizio).

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I mariti

Perchè... oggi... è l'anniversario della morte del mio piccolo Filippo... Volevo andare a portargli dei fiori...

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I mariti

- Mi date del tu... la prima volta!...

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I mariti

- Del Moro... Appena vostra Eccellenza è sceso di sella...

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I mariti

(Va allo specchio del caminetto)

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I mariti

(Va allo specchio del caminetto per aggiustarsi i capelli)

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I mariti

Chi è causa del suo mal pianga sè stesso! E, oggi, bisogna rassegnarsi e stimarvi al più al più come il mio avvocato. II vostro amor proprio ne

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- Sì... sì... capisco tutto quello che volete: l'eroismo del sacrificio, il sublime del dovere! Belle cose, ma non mi convincono! Sono una povera

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- Senti, Emma... fra tutte noi ce n'è soltanto una prediletta dalla fortuna... e sei tu! E tu non t'accorgi del tuo bene, e lo sconosci a tal punto

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I mariti

- Che Dio ti salvi da questa morte del cuore!

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Parlo del miglior senno del mondo. E senza molte parole, con tutta la freddezza, amicizia da parte: ti è indifferente di averlo o di non averlo? E

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I mariti

- Si sa che, prima del suo matrimonio, la Duchessina Sofia riceveva le vostre lettere; e che suo fratello Teodoro...

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Duchessina del pericolo, che correva, qui, il suo decoro.

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cuore virtuoso come il suo e avete nascosta la faccia del tradimento sotto la maschera della virtù!

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- Che cosa fa del mio onore?

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- Cosa volete che possa fare una mia figlia del vostro onore?

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In casa del Duca. II salotto del primo atto.

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ragione dello scontro". Dunque, si sa la causa del duello fra il Barone d'Isola e di Riverbella; e se non ci fosse un po' di delicatezza da parte di questo

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Metteteci del limone... molto limone!

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vanto di razza tanto pura quanto quella del Conte di Chambord; e vedete mio figlio? Vedete se c'è più vero bifolco di lui!

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Non mi riconosco più!... Alfredo che sta male, questo scandalo del duello, quello della separazione di Giulia e di Teodoro... Non sono più io... non

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I mariti

- Ed ecco uno dei gentiluomini del giorno! Ma che sarà dunque la plebe? Domandate, domandate, oggi giorno, ad una moglie, quale sia l'uomo più

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I mariti

Chi manca fino a tal punto di rispetto ad una donna del mio sangue, ad una mia figlia, rende a me tutti i diritti che avevo una volta su lei. La

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- La figlia del fu Marchese di Riva, lo sapete bene, è sua moglie: Sofia...

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Salotto in casa del Duca. Due usci nel fondo. Tavola nel mezzo. Un canapè a destra, un altro a sinistra. Caminetto e uscio a destra. Suppellettili di

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(Seguita a soggetto, tentando di parlare, ma la voce del Duca copre la sua)

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- Ma che cosa volete ch'io creda, leggendo questo giornale? Per delicatezza si tace qui la causa del duello; ma risulta evidente ch'è stata una donna!

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- Non cercate di darmela ad intendere! Si pesta un piede, ed ecco la causa del duello; però, il pubblico fiuta la vera causa... È inutile! non

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- Ingannarvi, io? Sono stato previdente! Eccovi il verbale del mio duello col Barone d'Isola, verbale che i padrini stimavano inutile, ma che io ho

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sappia che la causa del duello sia stata una persona della vostra famiglia!

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- Abbiatevi in questo abbraccio l'attestato... la conferma del mio dolore per avervi offeso senza ragione... e della stima, che sento per voi!... Ah

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- Vi siete dimenticato di un vecchio camerata? del vostro medico di bordo? delle vostre confidenze là, sull'oceano, quando vi facevo compagnia, sul

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E chi si dà pensiero del mondo?

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- Mi fai rammentare del Pater, fiat voluntas tua!

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- E che bisogno c'è del livello?

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- No, no! per carità: chè son documenti del Cinquecento!

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- Importa assai a me del Cinquecento! Ci son qui io che valgo, debbo valere per te, il Cinquecento, il Seicento, l'Ottocento! E quando io ti parlo, i

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I mariti

Nel 1867 Luigi Capuana, dopo la prima rappresentazione del capolavoro di Achille Torelli al "Niccolini" di Firenze scriveva, magnificando l'opera del

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